Il “simbolo” è un insieme di segni che serve a indicare una o più idee e le relazioni tra queste e l’uomo; ogni civiltà in ogni epoca se

ne è servita per esprimere concetti, in quanto a tale scopo si presta più delle parole.

I simboli sono evocazione indiretta di una sensazione, perché percepiti con i sensi più che con l’intelletto, creano profonde

suggestioni, traducono ciò che l’anima ha di più profondo, suggeriscono delle emozioni che spesso sfuggono all’analista.

Tuttavia il loro ermetismo, a volte, ne rende accessibile solo agli iniziati la comprensione, a coloro cioè che hanno le chiavi per

aprire queste porte che mettono in comunicazione l’inconscio dell’osservatore con una “realtà” metafisica, che si contrappone alla

realtà quotidianamente percepita.

Se è vero che il simbolo si presta a una percezione soggettiva è anche vero che quella  che ne avrà un “iniziato” sarà riconducibile a

una coscienza comune, ovvero al retroterra culturale del gruppo cui appartiene.

Il simbolo, pur presentando tutti gli elementi grafici sullo stesso piano, consente diversi livelli di approfondimento, permettendo di

cogliere significati diversi, sempre più profondi, a seconda della consapevolezza dell’osservatore.
Logo-300x300Nel pensare e ideare il Logo della SSA abbiamo voluto usare il simbolo orientale del TAO, graficamente realizzato e stilizzato

utilizzando la sezione di due conchiglie NAUTILUS per evidenziare che la nostra associazione si rivolge più verso la spiritualità

che all’agonismo; più verso la ricerca di se stessi, attraverso l’andar per mare, che alla ricerca di emozioni edonistiche; nella

convinzione che la pratica del Kayak, al pari delle discipline orientali, possa essere un modo per ritrovare quell’equilibrio di gesti, pensieri ed emozioni, liberi da tutte le sovrastrutture che la nostra mente riesce a costruire; un modo per accantonare l’Io e incontrare il Se

 

Il concetto di TAO (o TAI CHI) è rappresentato graficamente dal Diagramma Tai Chi (Tai Chi Tu), costituito da una circonferenza, che rappresenta l’idea di un’unità perfetta, senza inizio ne fine, divisa in due parti di colore opposto (generalmente bianco e nero), avviluppate a suggerire l’idea dell’interazione dinamica, del compenetrarsi di realtà opposte, dell’interdipendenza e complementarità di principii opposti: lo YIN e lo YANG.

E’ così rappresentata graficamente l’armonia della natura e le leggi che la regolano, secondo la visione taoista.

 

“Per tutti sotto questo cielo, concepito il bello

Nasce il brutto

Fissato il bene

Prende forma il non-bene

Del pari, essere e non-essere si intercondizionano

Possibile e impossibile sono differenziazioni complementaricerchio-Tai-Chi

Grande e piccolo si caratterizzano a vicenda

L’alto si capovolge nel basso

Suono articolato e rumore si integrano

Prima e Poi si susseguono a circolo

Così l’Uomo Reale

Permane nel non-agire

Insegna senza parlare

Dirige senza toccare

Forma senza appropriarsi

Compie senza fare

Essenzialmente non risiedendo

Partecipa sempre”

(Lao Tse)

 

Corpo-Mente, Femminile-Maschile, Terra-Cielo, Morte-Vita, Buio-Luce, Artistico-Scientifico, Duro-Morbido, Forza-Cedevolezza,

Bene-Male, Giorno-Notte, Esterno-Interno, Spirito-Materia, sono considerati, nel pensiero cinese, due aspetti di una stessa realtà;

senza attribuire un valore positivo a uno e negativo all’altro, si afferma l’esistenza di una più fondamentale unità, dove segni

opposti interagiscono per dare vita a un insieme.

Nella cultura occidentale esiste, invece, una più netta distinzione definendo un aspetto del dualismo, positivo e l’altro negativo; è da

notare, in tal senso, uno sconcertante pregiudizio culturale: in genere si chiama l’intero con il nome di una delle parti, magari

quella che per tradizione o consuetudine è considerata positiva.

Così, chiamiamo “giorno” le ventiquattro ore che in realtà sono composte da giorno e notte o “uomo” la nostra specie che è

composta da uomini e donne.

Osservando più attentamente, noteremo che nella parte nera c’è un punto bianco e viceversa, a simboleggiare l’idea che in ogni

principio esiste il seme del suo opposto.

Letture più profonde potrebbero portarci a cogliere altri significati come a esempio la ciclicità degli eventi, l’eterno ritorno e

l’impersistenza, ma preferisco fermarmi alla “superficie” e lasciare all’attento lettore il compito di addentrarsi in strati sempre più

profondi.

 

Il secondo elemento grafico del nostro logo è la conchiglia NAUTILUS,dalforte significato simbolico in quantola sua sezione

evidenzia una struttura spiraliforme; il simbolo della spirale a livello esoterico rappresenta il divenire, la trasformazione, un

cammino di crescita, l’espansione della coscienza dell’individuo; la vita di ogni Essere ha un inizio, da quell’inizio procede per

cerchi concentrici, crescendo e decrescendo; crescita e decrescita in un “infinito di mutamenti”

nautilus-8

 

Nello specifico la spirale del Nautilus è una “spirale logaritmica”: <diversamente dalla spirale d’Archimede, che ha un punto

d’inizio, la spirale logaritmica prosegue indefinitamente sia verso l’interno sia verso l’esterno: la curva si avvolge intorno al polo

senza mai raggiungerlo. Il centro della spirale logaritmica osservata con un ingrandimento appare costantemente come una spirale

infinita, la stessa che si vedrebbe continuando la curva nel verso opposto, che cresce fino a raggiungere e dimensioni di una

Galassia. E’ una figura che Aristotele avrebbe spiegato come uno spazio divisibile all “infinito, in quanto il risultato della divisione

è sempre una grandezza che, come tale, è ulteriormente divisibile”, che non è modificata salvo che per la dimensione: si costruisce

una figura che, aggiunta a un’altra qualsiasi, conserva la similitudine tra la figura risultante e quell’originaria.>

 

NOTA 1 nautilo - spirale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<La spirale logaritmica è legata alla sequenza dei numeri di Fibonacci (Pisa, 1180-1250), la cui scoperta ed applicazione risalgono

l’anno 1202. Essa si compone di una serie di numeri a termini interi (0,1,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,233…), posti in relazione

poiché ogni termine successivo è uguale alla somma dei due immediatamente precedenti.  La particolarità è che il rapporto tra due

termini successivi si avvicina molto rapidamente al numero decimale 0,618, che è definito come il rapporto della sezione aurea,

considerata come legge universale dell’armonia.

Ma qual è il significato della sezione aurea? Essa è la ripartizione del segmento in 2 parti che stanno tra loro come la maggiore sta

al segmento intero , è un numero definito da una relazione di proporzionalità tra le due parti in cui è diviso un segmento e l’intero

segmento: “il tutto sta a una parte, come la parte sta al restante” (Euclide).>

Geometricamente questo concetto può essere così espresso: se si ripartisce un segmento A in due parti, B (la maggiore) e C (la

minore), queste stanno tra loro come l’intero sta al segmento maggiore

 

A:B=B:C

 

Costruendo una serie di rettangoli dalle “proporzioni auree” si ottiene la Spirale logaritmica che, come rilevato sopra,  ha le stesse

proporzioni delle cavità del  Nautilus.

Oggi molti studi tendono a far emergere la presenza della Sezione aurea (o Numero aureo)  in varie espressioni umane (pittura,

architettura, musica, ecc.), come se l’Uomo avesse colto nelle forme della Natura una sorta di linguaggio scientifico universale,

cogliendone e attribuendogli un significato fortemente simbolico.